On an Island - David Gilmour

Ieri mattina, ho preso pausa dalla routine lavorativa per concedermi un regalino...
E' uscito infatti "On a island" l'ultimo lavoro solista di David Gilmour (qualsiasi cosa se ne dica, io non riesco a immaginareil suono dei Pink Floyd senza la sua chitarra; certo Waters è stato l'elemento folle, il pensatore ossessivo e quasi claustrofobico ...e Barrett, beh senza di lui i Floyd certo non avrebbero preso quella strada, ma questo ormai sonodiscorsi retorici, detti e ridetti e non ha senso attribuire meriti ad uno piuttosto che ad un altro...) e l'ammettol'attendevo da tempo con un misto di trepidazione e scetticismo ( i suoi precedenti lavori solisti e tratti dell'ultima produzione floydiana non mi hanno mai entusiasmato).
L'ambiente sonoro di Gilmour è quello già mostrato nel bellissimo DVD live di recente produzione e le atmosfere sono molto elagiche e riflessive.
Ci sono tracce dove la chitarra è predominante e come uno se l'aspetta (come nella title track) altre invece meno immediate e che necessitano di un ascolto più approfondito.
David suona molti degli strumenti (bella sorpresa anche il sax) e si è circondato di alcuni ospiti illustri, Wright, Stills e Nash, Manzanera tra gli altri, eRobert Wyatt personaggio affascinante, il massimo rappresentante della "scena di Canterburry" e con il quale Gilmour ha collaborato molto ultimamante.
In definitiva è un disco molto intimo che va ascoltato senza fretta e soprattutto senza aspettarsi un altro lavoro dei Pink Floyd.
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